Arte

NON SOLO MERCATO

Porta Carini
Una delle porte più antiche della città di Palermo, è situata all'ingresso del mercato popolare del Capo a pochi passi dal tribunale e dal Teatro Massimo. Sulla sua origine si sa poco, però pare che già esistesse nel 1310, data scritta in un lascito di un giardino con vigna, “extra Portam Careni Panormi”.
San Gregorio Magno
La chiesa originaria fu costruita sull'area corrispondente alla casa di Santa Silvia, madre del pontefice romano Gregorio I, eletto nel 590. Dopo la morte del papa la chiesa ed il monastero presero il suo nome. Tra il 1320 e il 1333, la chiesa fu ricostruita per iniziativa dell'arcivescovo Giovanni Orsini.
Sant’Ippolito Martire
La chiesa fu costruita nel 1583 su una cappella del XIII secolo, ingrandita nella prima metà del '700. Tra le varie opere d'arte qui conservate si citano un crocifisso dipinto del XV secolo e la tela di Filippo Randazzo del 1728, esposta sull'altare maggiore, raffigurante "Il martirio di San Ippolito".
Chiesa della Concezione
La Chiesa, costruita tra il 1604 e il 1612, in origine era annessa all’omonimo monastero benedettino, demolito nel 1932 assieme al Bastione d’Aragona, oggi sede del Palazzo di Giustizia. I lavori per la ristrutturazione si ultimarono soltanto nel 1740 con la decorazione a fresco del soffitto affidata a Olivio Sozzi.
San Stanislao Kostka
Costruita nel 1607 su progetto dell'architetto messinese Natale Masuccio come cappella della Casa Conventuale del Noviziato dei Gesuiti, sorge nella piazzetta del Noviziato nei pressi di Porta Guccia, alle spalle dell'odierno Palazzo di Giustizia ed è altresì intitolata alla Madonna del Lume, in quanto è presente il simulacro della Vergine.
Santa Rosalia ai Quattro Coronati
La chiesa fu costruita nel 1674 dalla corporazione dei Muratori e Manovali: i quattro Santi coronati sono Severo, Severiano, Carpofaro e Vittorino. Il 1° Marzo del 1753 la Compagnia dei SS. Quattro Coronati acquista la Chiesa di Sant’Isidoro Agricola dai Padri Gesuiti cambiando il nome della Chiesa in “SS. Quattro Coronati”.
Santa Maria della Mercede
Fu costruita nel 1482, per volere dei Padri dell'Ordine dei Mercedari. I gradini si dipartono da un vicoletto che si inerpica tra le "putìe" del Mercato del Capo. Conserva il simulacro ligneo della Madonna della Mercede del 1813 dal palermitano Girolamo Bagnasco. Nel 1694 si costituì la Confraternita di Maria SS della Mercede.
Palazzo Serenario
Il seicentesco Palazzo Serenario si trova in via Cappuccinelle, accanto alla Chiesa della Mercede, appartenuto alla famiglia Serenari. Nel romanzo "I Beati Paoli" del Natoli il fabbricato è la dimora di Don Raimondo Albamonte duca della Motta, zio usurpatore del legittimo erede Blasco, protagonista principale, attorno a cui si svolgono tutte le vicende del romanzo.
Pupa e Panificio Morello
La Demetra Liberty, influenzata dalle opere di Gustave Klimt, è posta al centro del quartiere tra i venditori di olive e di pesce del mercato del Capo. Il mosaico raffigura Demetra, la dea del grano e della fertilità, che sorregge fasci di grano e papaveri. Voluta dal panettiere Salvatore Morello, divenne la sua insegna commerciale.
Santa Maruzza
La Chiesa prende il nome dalla seicentesca Congregazione dei Portatori di animali da soma che trasportavano mercanzie nei "canceddi" (grandi ceste). Il sottosuolo della chiesa è stato utilizzato come cripta per i confrati, ed era considerato un tramite che permetteva di raggiungere la grotta dei Beati Paoli.
Grotte dei Beati Paoli
Il presunto covo dei Beati Paoli è accessibile attraverso una cripta esistente nella chiesa palermitana di Santa Maria di Gesù al Capo che si affaccia sulla piazza ora dedicata alla temuta congrega. Un secondo ingresso dà sul vicolo degli Orfani che conduce al suddetto piazzale.

PORTE, CHIESE E PALAZZI

L’accesso principale del mercato é dato dalla trecentesca Porta Carini che, lungo la via omonima, introduce alla piazza Capo, nucleo centrale, biforcandosi tra la via Cappuccinelle e la via Beati Paoli. È tutt’oggi un mercato abbastanza attivo e popolato, destinato ad un’utenza non del tutto popolare per via della vicinanza col Tribunale di Palermo e col Teatro Massimo.
A conferma dell’antica vitalità culturale e artistica del quartiere resta la targa del Panificio Morello,sito a piano terra del Palazzo Serenario, in via Cappuccinelle, intestata al proprietario del negozio e realizzata a mosaico con tessere di vetro a motivi geometrici; vi è anche, sul lato dell’ingresso,un pannello musivo in cui vi si raffigura Demetra (a pupa ru Capu), avvolta in una preziosa veste econ ricchi monili ai polsi, nell’atto di sfiorare a piedi nudi un manto erboso.

Situata a poca distanza dalla porta Carini, la chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo ospita tra le più belle statue, affreschi, cappelle e marmi mischi e tramischi di Palermo. In perfetto stile Barocco, ha una ricchezza che non stanca agli occhi, anzi è in perfetta armonia con tutti i suoi piccoli particolari, nonostante la presenza di una sola navata.
Sulla stessa via è stata costruita un’altra chiesa, S. Gregorio Papa, edificata sulla superficie dellacasa di S. Silvia, madre di San Gregorio Papa. Oggi è sede e studentato degli Agostiniani Scalzi. In un angolo della Chiesa si eleva l’altare di S. Agostino e nella sacrestia sono raccolte delle particolari tele legate alla storia di Palermo, in particolare la Madonna della Cintura con i santi dell’Ordine e la Madonna del Belvedere.

Una menzione a parte va per tradizione alla chiesa della Mercede, risalente al XV secolo e benedetta il 28 Aprile 1636, è la dimora della Madonna della Mercede, la cui statua, secondo leggenda, è stata recuperata dai marinai del Capo e collocata in via Cappuccinelle per dare protezione al rione e al mercato. Mercedari è il termine con cui si identificato i devoti alla Madonna della Mercede e il suo Ordine fu fondato da S. Pietro Nolasco con l’obiettivo di liberare gli schiavi cristiani che stavano perdendo la loro fede. La Vergine SS. della Mercede ogni anno viene portata in processione per le vie della città di Palermo il pomeriggio dell’ultima domenica di settembre. Obiettivo della Confraternita è quella di coltivare lo spirito di cristiana pietà con la frequenza ai Sacramenti e la devozione a Maria SS. della Mercede.

 

Il Capo di Palermo è culla di storicità e mistero, testimoniata dalla presenza di vicoli sotterranei e passaggi segreti dov’erano soliti incontrarsi i Beati Paoli, la famosa setta di incappucciati di nero. Ancora oggi non si sa se questa associazione segreta, i Vendicosi, con lo scopo di difendere i palermitani dai soprusi dei nobili, corrisponda a realtà o leggenda. Una delle fonti più attendibili che testimonia la sua esistenza è da ritrovare negli scritti del Marchese di Villabianca, Opuscoli Palermitani, il quale la descrive come la setta degli scellerati.
Dalla porticina che si trova nel Vicolo degli Orfani, è possibile accedere al presunto luogo dell’aggregazione, in cui i Beati Paoli si riunivano dopo la mezzanotte.

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