Il logo “CapoMercato” ideato e realizzato da Francesco Panasci, richiama la silhouette della Pupa del Capo, un mosaico installato davanti il panificio storico Salvatore Morello, di cui ne divenne insegna, sito proprio nel cuore del mercato storico della città, in via Cappuccinelle.
Dato l’elevato valore simbolico che la Pupa ha acquisito nel tempo per il mercato e per i suoi putiàri, si è pensato di incastonarla all’interno del logo: l’arco interno della lettera “C” segue le forme del viso della divinità e anche per questo, per la parola “Capo”, non si è utilizzato nessun font esistente, ma disegnato appositamente.
La parola “Mercato”, invece, è caratterizzata da un font di stile handwriting, per rappresentare ancora di più la popolarità del mercato, come se fosse stato scritto dai putìari sui pizzini, ed è ripetuta nella parte alta del logo in 3 lingue: l’ebraico, il greco, l’arabo per sottolinearne la multiculturalità sempre più crescente e la sua contaminazione etnica.
La colorazione a mosaico, presenta una varietà cromatica che richiama le diverse etnie del territorio siciliano, con il suo folklore, la sua storia e le tipiche abbanniate della zona.
“Un logo che è un simbolo del Capo. Come il Capo è simbolo di Palermo. Simbolo delle difficoltà e della possibilità di superarle, simbolo della ricchezza delle differenze, simbolo dell’importanza della collaborazione fra i cittadini e fra questi e le istituzioni. Da oggi i commercianti e i residenti del Capo hanno un nuovo motivo, un altro motivo per essere orgogliosi, hanno un segno identificativo del mercato che va oltre il mercato ed è simbolo del quartiere e dei suoi abitanti. Un logo bellissimo graficamente, che è, ancora una volta, simbolo di una sfida vinta, quella del dialogo e della collaborazione fra i commercianti, i residenti, la circoscrizione e le istituzioni tutte. Un logo che è, ancora una volta, simbolo di una sfida e di un impegno a fare sempre meglio e di più per Palermo”.
“La valorizzazione o meglio il rilancio di un mercato popolare come quello del Capo di Palermo è un evento da salutare con grande favore. Non solo perché significa un ritorno dei palermitani a fare la spesa nei luoghi classici della città, ma anche perché il mercato stesso è una grande attrattiva turistica. Sono parecchi ormai i visitatori che si recano al mercato del Capo per sentire gli odori dei prodotti della nostra terra e la caratteristica ‘Abbanniata’ con cui i commercianti cercano di attirare i passanti e vendere le proprie merci. Un plauso, quindi, agli organizzatori, nella speranza che anche gli altri mercati tipici della città possano tornare allo splendore del passato, quando costituivano non solo un luogo di commercio ma anche di aggregazione sociale”.
“Un percorso lungo e travagliato iniziato nel 2007 che mi ha visto impegnato prima nella veste di Vice presidente della I circoscrizione e successivamente nel ruolo di consigliere comunale, con lo scopo di valorizzare e rilanciare uno dei quartieri più belli e ricchi di storia della nostra città. Oggi finalmente, grazie alla sinergia tra istituzioni, commercianti e residenti, il Capo e il suo antico mercato storico si proiettano verso una nuova rinascita. La realizzazione del brand e del logo CapoMercato è una grande opportunità per il mercato stesso, per l’intero quartiere e per tutte le sue realtà commerciali, uno strumento propedeutico per incentivare investimenti da parte di nuovi imprenditori che aiutino a far rialzare le tante saracinesche abbassate da troppi anni e riportare il nostro antico mercato , patrimonio storico-culturale della nostra città ai fasti di un tempo”.
“Ho pensato e ripensato più volte come un logo potesse rappresentare l’antico mercato popolare della città. Ne è uscito “Capo Mercato” un insieme di tasselli che partecipano alla grande composizione del Mosaico Palermo. Tessere proteiforme multicolori che richiamano luogo, comunità, tradizione e culture. “Capo Mercato” è un prodotto creativo inedito da me disegnato; l’arco interno della lettera “C” del logo segue le forme del viso del quadro della “Pupa”. La parola “Mercato”, invece, è caratterizzata da un font di stile handwriting, per rimarcare ancora di più la popolarità come fosse scritto dai putiàri sui pizzini. Nella parte alta del logo viene riportato “mercato” nelle tre lingue: l’ebraico antico, il greco e l’arabo per sottolinearne la multiculturalità sempre più crescente e la sua contaminazione etnica”.